Superga, 4 maggio 1949.
È uno di quei giorni in cui le nuvole riescono a vincere la sfida col sole: vento, temporale e nubi bassissime avvolgono la collina di Superga e la sua basilica. Nel frattempo, il Grande Torino si risveglia in terra portoghese dopo un'amichevole per celebrare Francisco Ferreira, il capitano del Benfica che a fine anno concluderà la carriera. È già tempo di tornare a Torino, ché ci sono le ultime 5 partite da disputare prima di poter festeggiare il quinto scudetto consecutivo. L'aereo decolla alle 9:40 da Benfica, fa scalo a Barcellona e riparte, avvicinandosi a grandi passi all'aeroporto di Torino-Aeritalia. Il piano di volo è chiaro e il pilota comunica alla torre di controllo: "Quota 2.000 metri. QDM su Pino, poi tagliamo su Superga". Qualcosa va storto ed è Superga a tagliare la strada all'aereo, il quale si vede sbucare d'improvviso il terrapieno della basilica. Lo schianto è inevitabile e chiude la storia del Grande Torino, forse la squadra più forte al mondo.
Napoli, 4 giugno 1950.
Il primo mondiale dopo la guerra è ogni giorno più vicino, il paese ospitante è il Brasile, l'unico paese disposto a candidarsi. L'Italia è ancora scossa dalla tragedia di Superga, che ha tolto alla Nazionale ben dieci undicesimi della formazione titolare, ma non per questo può perdersi in rimpianti: è pur sempre bicampione in carica e continua ad avere una delle squadre più forti. La voglia di prendere un aereo però difetta a molti, e così si decide per un viaggio in nave di 16 giorni da Napoli a Santos. La Sises è l'imbarcazione scelta e non è certo dotata di tutti i confort degli immensi Yacht che solcheranno il mare 50 anni dopo. Allenarsi è piuttosto complicato: spazio per correre ce n'è poco e i palloni che alla sera ritornano nelle due ceste sono ogni giorno di meno, ché recuperarli dall'acqua è impossibile. Dopo una settimana anche l'ultima palla viene portata via dalle onde e ai calciatori non resta che combattere la noia con qualche gioco improvvisato.
São Paulo, 25 giugno 1950.
Arrivati in Brasile, i calciatori italiani si preparano a fare la partita d'esordio. Il sorteggio è stato benevolo: l'Italia è nell'unico girone da 3 squadre con Paraguay e Svezia, che sarà la prima sfidante. L'unica squadra a passare al turno successivo è la vincitrice del girone. Per una decisione della federazione, gli svedesi non hanno portato calciatori professionisti ma solo dilettanti, l'Italia è dunque strafavorita. Il risultato però è sorprendente: gli italiani, con le energie prosciugate dal lungo viaggio e dall'inattività, perdono 3-2 e dicono già addio al mondiale. Tra Svezia e Paraguay finisce infatti 2-2, rendendo inutile la partita tra Italia e i sudamericani, vinta 2-0 dalla prima tra mille rimpianti. L'Italia torna dunque a casa a mani vuote, ritorno che avviene quasi per tutti in aereo: solo due giocatori scelgono di affrontare nuovamente il lungo viaggio in nave.
E mentre gli italiani tornano a casa e la nostra storia finisce, al Maracanã se ne apre un'altra: quella dell'epica finale tra Brasile e Uruguay, il disastro del Maracanã.
5 commenti:
E per chi fosse ancora curioso c'è anche questo bel video da vedere (grazie Giulia!).
carino carino. ma l'hai scritto tu?
e come fai a selezionare le etichette da far vedere?
Si, si, scritto io! Son contento ti sia piaciuto!
Per modificare le etichette, basta che sulle impostazioni sull'etichette selezioni "Mostra: Etichette selezionate" e poi gli dici quali togliere
L'ho appena riletto, avrei decisamente dovuto farlo prima, era pieno di piccole cose da affinare..
però rimane bello, molto giornalistico, chiaro e appassionante. davvero.
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