lunedì 27 settembre 2010

Juno


Ho visto un paio di film negli ultimi giorni, Dirty Harry e Juno; dal video qua sopra potete facilmente capire quale mi è piaciuto di più!
Intendiamoci, Dirty Harry è sicuramente un bel film (ottimi gli attori, la sceneggiatura e la vista di San Francisco), ma è un po' svantaggiato dal fatto che il tema del polizziotto "sporco" sia stato nel frattempo reinterpretato in tutte le possibili salse. Juno, al contrario, mi ha lasciato sicuramente la sensazione di aver visto qualcosa di nuovo e diverso, come d'altra parte anche il precedente film di Jason Reitman, Thank You for Smoking.

Il film parte in grande stile, con dei titoli di testa davvero carini (li potete vedere qua sopra), accompagnati da una canzone-filastrocca molto simpatica, che, come un po' tutta la colonna sonora di questo film, ti entra davvero in testa (nei prossimi giorni mi sa che comprerò il cd, e magari imparerò pure a suonarla).
La prima scena è già quella decisiva, la sedicenne Juno entra in un drugstore e fa un test di gravidanza, positivo. Da là parte il film, con la piccola Juno che, dovendo affrontare una storia più grande di lei, oscilla tra l'essere un'amabilissima piccola ribelle e un'adulta che deve prendere le decisioni giuste.

Nonostante il tema trattato sia abbastanza pesante, il film invece sembra una bella favoletta, probilmente anche troppo, immagino che in una situazione del genere le problematiche siano decisamente maggiori. Questa, che è forse l'unica pecca del film, ne è però anche il punto di forza, rendendolo sicuramente più godibile di un film più realistico e lasciando spazio alle mille battute geniali parti di una sceneggiatura davvero ottima (scritta da una blogger improvvisatasi sceneggiatrice per questo film) e alla straordinaria figura di Juno, interpretata magistralmente da Ellen Page.

Beh, più di questo non dico, ché mi sto accorgendo di essere un pessimo critico cinematografico e d'altra parte è facilissimo trovare recensioni ben scritte, il messaggio comunque immagino sia chiaro: se non l'avete già visto guardate quel film!

giovedì 16 settembre 2010

Nuvoloni neri sulle Alpi

Non sono molto ottimista nel futuro dell'Italia. Ogni giorno si leggono storie che fanno rizzare i capelli, e qualche giorno fa una notizia mi ha fatto davvero pensare che forse abbiamo raggiunto un punto di non ritorno.
La vicenda a cui mi riferisco è quella della scuola di Adro trasformata, per decisione della giunta comunale, in una scuola leghista. In pratica, hanno deciso di intitolare la scuola a un senatore leghista e di mettere il simbolo della lega ovunque: sui cestini dei rifiuti, sugli zerbini, sui tavoli, sui cartelli, sulle finestre, sul tetto. Il tutto tra gli appluasi di altri esponenti della Lega e l'indifferenza del PdL. Quanto ai ministri che avrebbero dovuto farsi sentire, Maroni (dell'Interno) e Gelmini (dell'Istruzine), dal primo non sono giunte notizie, mentre la seconda ci ha regalato questa chicca:

«Coloro che hanno polemizzato contro il sindaco di Adro dovrebbero farlo anche le molte volte che ci sono simboli della sinistra che entrano nelle aule. È molto più facile che si verifichino queste situazioni piuttosto che trovare simboli della Lega (....) Prendo atto che il sindaco di Adro ha specificato che il simbolo è stato usato non perchè della Lega, ma perchè appartenente all'iconografia del Comune»

Certo, come no... Poi voglio proprio sapere in quale scuola ci sono le falci e martelli stampati sui banchi, o il volto di Che Guevera  dipinti sui vetri.

Per anni le sparate della Lega sono state ignorate dai più, giornalisti compresi, perché tanto sono solo parole dette per accontentare gli elettori. Cosa sicuramente vera ma, a forza di lasciar passare le loro cazzate, il livello di tolleranza generale si è alzato sempre di più ed ora ci troviamo con una vicenda incredibile su cui l'attenzione dei giornali si è fondamentalmente spenta dopo soli 1-2 giorni.

Probabilmente eravate già a conoscenza di questa storia, ma se non lo siete con una rapida ricerca su Google trovate tutte le notizie che volete. Io vi segnalo solo questo post con qualche video sulla scuola di Adro.

Divagando, nel caso improbile non l'abbiate sentita, vi segnalo brevemente un'altra storia davvero folle: un peschereccio italiano preso a mitragliate ad altezza uomo da una motovedetta libica perché, pare, si trovava in acque che la Libia considera proprie. La cosa che rende il tutto tragicomico è che la barca era stata donata alla Libia dall'Italia (per contrastare l'immigrazione clandestina) e che a bordo della barca c'erano, come da accordi, 6 militari italiani (che sono stati fatti scendere sotto coperta al momento degli spari). Dall'Italia sono arrivate alcune dichiarazioni di (blanda) condanna nei confronti di questa "svista"; a nessuno pare però fregare più di tanto della possibilità che i libici usino regolarmente le barche fornite dall'Italia per prendere a mitragliate i barconi di clandestini...

sabato 11 settembre 2010

L'inviato speciale

Per chi non ne fosse a conoscenza, segnalo il blog di Tom, Un mese in India. Credo possa interessare parecchi dei frequentatori di questo blog.

Spero che Tom mi perdoni la pubblicità non richiesta, ma soprattutto... bravo Tom!

mercoledì 8 settembre 2010

Best ad ever!

sabato 4 settembre 2010

Annual Review

A quanto pare farò il dottorando anche l'anno prossimo. Giovedì ho fatto il mio annual review in cui ho dovuto mostrare i progressi fatti in quest'anno e spiegare gli obiettivi futuri. I due professori che mi hanno esaminato, Nina e Andy Booker, sono parsi soddisfatti, per cui sarò stipendiato anche l'anno prossimo. Non che ci fosserò grossi dubbi, che io sappia nessuno ha mai fallito la prova, non negli ultimi anni perlomeno.

Altra piccola novità, questa negativa. Il Duke Mathematical Journal infatti non ha accettato il mio articolo:

"Regrettably, we will not be able to accept your submission "Smooth second moment of the Riemann zeta-function", to the Duke Mathematical Journal. Your interesting paper should certainly be published, but we receive many excellent submissions at Duke and must make some difficult choices. "

Non è affatto una tragedia, perché il giornale è davvero molto prestigioso, per cui non credo avrò problemi a pubblicarlo altrove, ma un po' ci speravo. Vabbeh, come già detto, "se i tuoi articoli non vengono mai rifiutati, vuol dire che non miri abbastanza in alto".