mercoledì 28 aprile 2010

Fabrizio De André/2

Torniamo a De André. L'ultimo paragrafo della sua voce su Wikipedia afferma:

"Lungo tutta la propria carriera De André ha collaborato, sia per la parte musicale che per la parte testuale, con altri artisti: le canzoni di cui De André è l'unico autore sia del testo che della musica sono infatti otto. Complessivamente però i brani in cui figura contemporaneamente autore, non necessariamente unico, sia del testo che della musica sono 87. Ci sono inoltre alcuni casi particolari come La canzone dell'amore perduto, in cui la musica è tratta da un brano del XVII secolo di Georg Philipp Telemann, o La guerra di Piero e Si chiamava Gesù alla cui composizione ha lavorato anche Vittorio Centanaro, collaboratore di De André non iscritto alla SIAE, o ancora Il fannullone e Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, con il testo scritto da Paolo Villaggio, che però non ha firmato il deposito SIAE, o ancora Geordie, depositata in SIAE da De André a suo nome, pur essendo questo un brano tradizionale."

Insomma, molte delle canzoni per cui De André è così celebrato non sono solo farina del suo sacco. Molto sono traduzioni piuttosto fedeli (ad esempio quelle tratte da Brassens, Suzanne e Giovanna D'Arco da Cohen, La via della povertà da Dylan e molte altre), altre sono firmate solo a suo nome, mentre il suo contributo pare fosse stato minoritario (oltre agli esempi citati sopra, si può ricordare Il pescatore, la cui musica è di Franco Zauli o La città vecchia musicata da Elvio Monti). Poi ci sono altre collaborazioni prolungate: ad esempio ne L'indiano e in Rimini il contributo di Bubola è piuttosto imponente, mentre in Storia di un impegato c'è molto Giuseppe Bentivoglio per i testi e Nicola Piovani per le musiche, senza dimenticare Volume VIII in collaborazione con De Gregori e Anime Salve con Fossati. Poi, volendo continuare, si può parlare di Non al denaro non all'amore né al cielo, con testi tratti dall'antologia di Spoon River (tradotta in italiano da Fernanda Pivano) e musiche di Piovani, e di Crêuza de mä, con musiche scritte interamente da Piovani.
Beh, direi che avete capito, non serve continuare con questa lista. Ora, De André è stracelebrato (anche da me..) e ogni tanto sembra quasi che sia il cantautore per antonomasia, forse però, considerando quanto detto sopra, tutto ciò è un po' esagerato. Stando a De Gregori (seguite il link se siete interessati a un bel po' di interviste a De Gregori), sembra quasi che De André sia stato soprattutto un grande interprete, infatti a Francesco la cosa che più manca di Fabrizio è:

« La voce. Lui non ha scritto neanche tanto, ha collaborato con molti autori, è stato soprattutto un grande organizzatore di materiali culturali, da Spoon river ai vangeli apocrifi, ma unificava tutto con quella voce straordinaria. »

Soprattutto un grande organizzatore dunque. Mah, sicuramente anche molto di più perché, musicalmente parlando, tutto quello che ha toccato si è trasformato in oro. Anche se, in fondo, che importa? Ciò che resta sono solo le canzoni e quelle sono bellissime indipendentemente da chi le abbia ideate.

P.S. Sto comunque cercando di dare un po' di credito alle altre persone presenti nei cd di De André. Il primo della lista è stato Bubola: nell'ultimo mio soggiorno patavino ho comprato tre suoi cd. Con soddisfazione, alcune canzoni sono davvero molto belle.

giovedì 22 aprile 2010

Fabrizio De André/1

Massimo Bubola - Hotel Supramonte

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte e falsa di giorno
poi accuse scuse e accuse senza un ritorno
e ora viaggi scrivi vivi o sei perduta
col tuo ordine discreto dentro al cuore
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da piangere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stagione senza farci del male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.

E ora siedo ai bordi del letto che aveva il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura tu ridammi la mano
cosa importa se sono braccato se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno immenso di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.

Questo è il testo della versione di Hotel Supramonte contenuta nel cd "Le Canzoni Più Belle Scritte Con Fabrizio De Andrè" di Massimo Bubola. Rispetto alla versione di De Andrè sono presenti alcune differenze; non sono molte e sembrano marginali, ma vi assicuro che, dopo averla ascoltata (almeno) 185 volte negli ultimi 2 anni e mezzo (nonché cantata e suonata qualche altro centinaio), queste differenze le noti subito. Quelle segnate in grassetto qua sopra sono solo quelle principali, poi ce n'è qualche altra totalmente ininfluente, tipo "ma" che spariscono, "e" che compaiono e cose simili.

Prima domanda: le differenze sono migliorative o peggiorative? Mah, direi peggiorative, ma sicuramente influisce anche la mia abitudine ad ascoltare l'altra versione, comunque, guardandole una per una, abbiamo:
  • scrivi al posto di ridi,
  • piangere al posto di perdere,
  • stagione al posto di stazione,
  • ai bordi del letto che aveva il tuo nome al posto di sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome,
  • braccato al posto di caduto,
  • immenso per di incerto,
  • e infine, nell'ultimo verso, De Andrè sostituisce amore con cuore.
L'unico che davvero mi disturba è il cambiamento nel verso che dà il nome a questo blog:
«perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole»,
converrete anche voi che con incerto è molto meglio, no?

Ma eccoci giunti alla domanda numero due: dove voglio arrivare? Con calma, prima fatemi dire un'altra cosa: in realtà non è Bubola che modifica la versione di De Andrè, ma il contrario. La storia della canzone, raccontata da Bubola, è questa:

«Alla sera andammo in un albergo chiamato Miralago, dove feci amicizia con il proprietario, che aveva, proprio sotto l’hotel, un piccolo night. Mi disse: «Perché non torni da queste parti in inverno? Suoni qualche canzone con la chitarra la sera, per un’oretta. In cambio ti posso dare vitto e alloggio per due persone, lo ski-pass e qualcosa per le piccole spese». Mi sembrava una buona proposta e accettai. Con me venne la mia fidanzata di allora. Era un rapporto un po’ turbinoso e si litigava per poco. Qualche tempo prima di partire per il militare, abbozzai la canzone. “Hotel Miralago” non mi piaceva come titolo, lo cambiai in Miramonti perché suonava meglio. Era l’inverno del 1978. La feci ascoltare a Fabrizio nel giugno del 1980, quando ci incontrammo a militare concluso. Mi disse: «La canzone è affascinante, perché non ci lavoriamo un po’?» «In che modo?» domandai io. «Incrociamo i nostri ricordi, come due pittori che lavorano alla stessa parete». E fu così. [...] E’ inevitabile che, essendo Fabrizio il cantante ed essendo molto forte e conosciuta la storia del suo sequestro, tutti l’abbiano vista e interpretata in quella direzione. Non solo: inserita nel contesto di un rapimento, assume una drammaticità e uno struggimento particolari, ma nel tempo, credo, tornerà a essere, per chi non ha conosciuto le vicende, una pura canzone d’un amore vissuto.»

Ho cercato a lungo la versione originale, ma trovarla su internet è un'impresa disperata (tempo fa ho anche scritto una mail al sito di Bubola, mail restata senza risposta), ho letto però che le differenze dalla versione più nota sono davvero pochissime e potrebbe anche essere che la versione originale sia proprio quella riportata qua sopra, con in aggiunta l'ovvia sostituzione di "Hotel Supramonte" con "Hotel Miramonti". Se così fosse, direi che il testo andrebbe attribuito soprattutto a Bubola, con buona pace del "giorno incerto di nuvole e sole".

Comunque, dicevamo: dove voglio arrivare? Segreto.... È un discorso lungo che non riuscirei sicuramente a finire oggi, per cui preparatevi a un altro post sull'argomento e nel frattempo aiutatemi nella ricerca del testo originale!

martedì 20 aprile 2010

Il secchione

A quanto pare è riniziato (secondo Yahoo answer è meglio scriverlo così, mah..) la Pupa e il Secchione. Ovviamente non lo guarderò, né mi interessa sapere che combinino Papi & Co., ma, vedendo il link sul sito del La Stampa, un'occhiata alle foto dei concorrenti l'ho data. Ed ecco la sorpresa: sta partecipando anche tal Luca Tassinari (25 anni), che sarebbe "matematico, Normalista, tre volte campione alle Olimpiadi della matematica". Ora, la faccia non mi sembra del tutto nuova, e forse forse ci avevo pure parlato (nel viaggio in treno verso Cesenatico?), ma... quelli che anno vinto le Olimpiadi nei miei anni me li ricordo e non posso certo essermi dimenticato di un triplo vincitore. Secondo le biografie presenti in altri siti, leggo anche che sta conseguendo la Laurea triennale in Matematica ed è in attesa di sapere se ha vinto un dottorato negli Stati Uniti. E qua le cose strane continuano: come, non ha ancora finito la Specialistica? Strano per un Normalista, là non possono finire in ritardo, e poi: non ha la specialistica e cerca di vincere un dottorato negli Stati Uniti? Mhm, forse è anche possibile, ma suona molto strano, oltre al fatto che (andando a memoria) i test USA per i candidati dottorandi europei si svolgono a Novembre, per cui anche questo torna poco.
Ed allora ho continuato con le mie ricerche e viene fuori che: non ha vinto le Olimpiadi (ha vinto 3 medaglie d'oro, ma non è affatto la stessa cosa, visto che la danno ai primi 25 classificati, o qualcosa del genere), è sì laureato triennale ma non alla Normale, infatti dopo il secondo anno si è trasferito all'Università di Udine (suppongo perché in ritardo con gli esami), dove ha conseguito la laurea nel marzo 2009. Infine, leggendo alcuni commenti di chi dice di conoscerlo pare che programmi di fare gli esami di ammissione al dottorato a luglio, dopo aver conseguito la specialistica (e quindi per gli Stati Uniti).

Ora, dopo avervi dilettato con queste mie attività investigative, la morale qual è? Semplice, di quello che dicono i giornali (specie le versioni on-line) bisogna fidarsi decisamente poco.

Piccolo update: ho trovato un commento molto illuminante. Se volete conoscere meglio la storia (presumibilmente veritiera) del nostro secchione, leggete qua. Pare che sia effettivamente un personaggio davvero interessante.

sabato 17 aprile 2010

Chatroulette

L'idea di partenza era quella di segnalarvi i video qua sotto. Nel frattempo però come al solito ho iniziato a divagare un po'...

Prima di tutto, se ancora non lo sapete vi svelo cos'è Chatroulette (a quanto pare non troppo popolare in Italia, visto che la voce su Wikipedia in italiano). Invece di sforzarmi inutilmente di descriverlo di mio (anche perché non l'ho mai usato..) sfrutto le parole dell'ottimo Paolo Attivissimo:
"Chatroulette è una chat anonima con webcam. Si viene connessi a caso con persone sconosciute. Se i due interlocutori si trovano interessanti a vicenda, possono chattare fra loro con testo o audio. Se a uno dei due non va a genio l'altro, preme F9 e passa a un altro utente a caso. Non ha regole (o se le ha, non vengono rispettate), non ha filtri, non richiede software da installare, non richiede di aprire un account. Si entra e basta. È anarchia pura."

Ora, a me l'idea di Chatroulette non entusiasma, ma capisco che qualcuno lo possa trovare divertente. Sempre ammesso che riesca a sopportare la vista dei peni di vari altri utilizzatori. Sì, perché a quanto pare un percentuale piuttosto alta dei maschietti si diverte a usare Chatroulette solo per mostrare i gioielli di famiglia. Cos'ha in testa certa gente non riuscirò mai capirlo... Proprio su questa peculiarità di Chatroulette, South Park ha dedicato un breve spezzone del penultimo episodio, non lo link direttamente perché probabilmente per problemi di copyright rimuoveranno presto gran parte dei video ora presenti, ma da cercando dovreste trovarne qualcuno di funzionante. Ah, già che ci siamo vi consiglio di guardarvi tutto quell'episodio, dedicato allo sbeffeggiamento dei vari social network.

Ma eccoci giunti ai video. Sono due ragazzi che, invece che "dimostrare la propria virilità", improvvisano canzoni con pianoforte e chitarra, basandosi sulle reazioni delle persone incrociate. Secondo me sono piuttosto bravi (soprattutto il pianista in realtà, qua in un altro video), quindi guardateli! Anche perché guardandoli vi farete anche un'idea più precisa di cosa sia esattamente questo strano sito.





Su Youtube trovate anche altre raccolte con idee divertenti e, se se vi state chiedendo come mai spesso il video del chitarrista zoomma su di lui, beh.. sì, avete capito...

mercoledì 14 aprile 2010

Corso dottor clown 2010


Hai impegni per sabato 24 aprile? No? E allora perché non dare un'occhiata alla presentazione dei corsi clown 2010? Vale indubbiamente la pena, anche solo per andare a curiosare un po', senza impegno, lasciandosi andare a un pomeriggio di divertimento e nuove esperienze.

sabato 10 aprile 2010

Pranzo di lavoro (!?)

Oggi i miei supervisor (Brian è arrivato anche lui mercoledì) mi hanno portato fuori a pranzo per celebrare l'accettazione del mio articolo, e, come sempre, sono stati iper gentili. Cibo, tempo e locazione (lungo il fiume) erano davvero ottimi, ma le cose più interessanti sono altre:
Innanzitutto, Brian mi ha chiesto se voglio passare un po' di tempo ad AIM quest'estate, la risposta è stata ovviamente un sì! Ci speravo parecchio!
Poi, Brian mi ha chiesto se ho voglia di giudicare (non so bene come si dica in italiano..) un articolo che il Journal of Number Theory gli aveva mandato. Per lui leggerselo per bene è probabilmente solo una gran seccatura, mentre io devo dire che lo faccio molto volentieri: è pur sempre una prima volta!
Infine, e questa è la notizia più a sorpresa, Nina aspetta due gemelli! I due dovrebbero nascere ad ottobre e si affiancheranno a Giulio, lo splendido figlio di Nina e Francesco (il marito italiano di Nina, nonché matematico anch'egli). Ovviamente sono veramente molto contento per loro (anche se credo di averle fatto capire il contrario, visto che quando me l'ha detto non ero sicuro di aver capito bene..), e la mia ammirazione per Nina cresce sempre più (non ho proprio idea di come faccia a riuscire a star dietro a migliaia di impegni uscendone sempre con un larghissimo sorriso).

Post un po' involuto, ma giustificatemi.. sono decisamente stanchissimo! Però perlomeno le notizie ci sono, è quello l'importante, no?

giovedì 8 aprile 2010

Pensieri controvento

Stavolta le condizioni per studiare non ci sono proprio: quello che dovrei leggere è piuttosto complicato e il sonno e le urla dei due piccolissimi bambini nella fila dietro non aiutano. Di dormire poi non se ne parla, ché i bambini oltre a gridare si trastullano anche prendendo a calci il mio sedile. Libri da leggere non ne ho portati, e giochini per computer non ne ho. Quindi perché non spendere questo volo nella scrittura di un mini bilancio/racconto di questo mio sesto ritorno patavino? Già, perché no? Cominciamo.

Per prima cosa c'è da dire che sto iniziando ad abituarmi a queste toccate e fuga, ormai riesco a godermi ogni singolo giorno, senza preoccuparmi di consumarli troppo in fretta. E poi, tutto sommato, per una volta ho anche voglia di tornare a Bristol. Non che non mi dispiaccia dover salutare gli amici padovani (e non), ma sento di aver fatto tutto quel che dovevo fare. E poi c'è il lavoro che chiama, il mio relatore americano dovrebbe essere arrivato oggi e sento il dovere e persino la voglia di mettermi a lavorare.

Anche coi Dottor Clown è subentrata una certa abitudine. Mercoledì scorso sono tornato a fare servizio dopo circa 6 mesi, ma al contrario delle volte precedenti, non mi sono sentito iper-agitato per la lunga pausa. Non so se sia una cosa totalmente positiva: senza agitazione si riduce anche l'impulso a migliorarsi, ma d'altra parte non avrei potuto andare avanti a lungo con tutta l'agitazione che avevo in passato.. Ah, ovviamente c'è una persona in particolare da ringraziare per questo: grazie Angela-Graffetta, senza di te, quasi sicuramente avrei mollato da un pezzo. E sono molto contento che la nostra coppia in corsia continui ad essere molto rodata, così diventa tutto enormemente più facile!

Giovedì invece non ho fatto niente di eclatante, ed anche questa è una notizia molto positiva, perché nei piani iniziali c'era la gita in montagna con Giulia e Daniela, che per fortuna non si è fatta. L'idea di partire a casaccio, senza aver ben presente dove dormire, non era proprio geniale, e la forte nevicata montana e la gelata successiva hanno reso evidente che eravamo dei pazzi anche solo a pensarci (questo vuole essere un messaggio in codice per Daniela: non fidarti troppo di me e la Giulia!).

Nel frattempo i bambini dormono, finalmente.

Venerdì e sabato invece sono stati occupati dall'evoluzione della vacanza montanara: la pedalata da Pergine a Bassano (o quasi). Ottima scelta (brava Giulia, e, soprattutto, grazie!), il paesaggio era fantastico, il tempo altrettanto, la pista fattibilissima, praticamente sempre in leggera discesa, e molto bello anche l'ostello di Bassano. Ottimi anche i compagni di viaggio, quindi un grazie va anche a Daniela e a Paolo detto Roberto, e grazie anche alla nostra guida notturna, che è indubbiamente un personaggio, però un personaggio molto simpatico! Ah, ovviamente non può mancare un ringraziamento speciale a Daniela, mia fedele compagna nell'assalto al treno. Alla fine l'assalto è riuscito, ma abbiamo provato in tutti i modi a perdere anche il secondo treno... Ah, dimenticavo, "cazzo cazzo"!

Tornato a Padova cena con i Medici (non quelli del vecchio post!) e poi film: bella serata, meno devastante del solito, nonostante Davide avesse cercato di ucciderci facendoci mangiare anche la sua parte di pollo fritto, sempre il solito schizzinoso... Molto bello anche il film, "Una notte da leoni" (The hangover), di cui ho già parlato a molti.

Domenica Pasqua in famiglia, a casa di mio nonno con zii e cugini vari. Non so da dove venga il detto "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi", ma direi che non l'ho mai rispettato. O forse sì, ché le mie cuginette le vedo sempre molto raramente, ma altrettanto volentieri. E, in realtà, lo stesso discorso vale anche gli altri parenti assortiti.

L'aereo sta per arrivare, i bambini hanno ripreso a piangere in modo ancora più chiassoso, ed io devo chiudere il portatile.

Rieccomi, con una brutta notizia: l'aereo è arrivato 15 minuti in ritardo (rendendo tristemente ironica la musichetta suonata all'atterraggio con cui la Ryanair celebrava la sua puntualità). In sé quei pochi minuti non cambierebbero molto, in realtà però la cosa fa una bella differenza: il pullman per la città mi è appena sfrecciato davanti. Era l'ultimo di quelli che passano ogni 20 minuti. Il prossimo, l'ultimo, è tra un'ora, alle 00.50. Poi mi aspetta una mezz'oretta di passeggiata, arriverò a casa sulle 2.

Torniamo al racconto, Pasquetta a casa De Rossi. Qua ci sta davvero un grandissimo ringraziamento alla Giulia TP, che, nonostante non morisse dalla voglia, ha accettato l'autoinvito di Paolo (e mio), risolvendoci parecchi problemi. Piccola nota per i lettori: per chi ancora non lo sapesse, avere tanta gente in casa non è esattamente rilassante; anche senza organizzare cose in grande, bisogna continuamente correre su e giù a prendere qualsiasi piccola cosa. Tutto questo per ribadire il mega ringraziamento alla Giulia, e al principe consorte, naturalmente.
La giornata in ogni caso è stata davvero ottima, con lungo pranzo pieno di allegria. Dopo camminata verso la nuova casetta di Giulia e Andrea, e qua i grazie vengono sostituiti dai complimenti: davvero bella la casa, e altrettanto bella l'idea. L'unico problemino è che ricorda a noi scapestrati che stiamo diventando grandi anche noi. Se avremo bisogno di uno psicologo per superare la cosa, sappiate che vi spediremo in conto.
Dopo la passeggiata è venuto il tempo di scopone e Tabù. Nel secondo i maschi hanno dato prova di generosità, lasciando l'illusione della superiorità alle donzelle, mentre nella prima Andrea ha deciso che quando troppo è troppo: nonostante l'aiuto di Paolo, la Giulia ha dovuto ammettere che con me ed Andrea non c'è partita! Che nostalgia, comunque. Una volta giocavamo una decina di partite di scopone al giorno, questa invece per me era la prima dopo oltre un anno.
Infine grazie anche ai miei due ospiti mattutini e serali: la pastiera era ottima (come il liquore al cioccolato, d'altra parte) e il tè in compagnia è stato molto piacevole.

Prima di concludere, un ringraziamento anche a tutti quelli che hanno condiviso tutti gli altri momenti non raccontati in queste righe: i pranzi in Forcellini/via Lazzarini, il Cubano, i caffè, le passeggiate, il ping pong, la scherma e quant'altro.
Insomma, grazie davvero a tutti; mi avete dato una ricarica ampiamente sufficiente a proseguire nella mia invasione dell'Inghilterra.

Sono arrivato a casa, finalmente. Cotto.

P.S. Per chi volesse, son sicuro che la Giulia TP ha ancora 5-6 camion di pasta da offrire! :P
P.P.S. Grazie Zumbo (e l'ignoto fotografo) per la foto!

lunedì 5 aprile 2010

Cane o gatto?

Io, da matematico, direi "Ovviamente gatto!", ma oggi mia cugina Ester, da biologa, mi ha risposto "ovviamente cane!". Interessante, non trovate?

P.S. Suggerimenti per non matematici/biologi: gruppo di 2 elementi (o bit, se preferite), genetica.
P.P.S. Immagine ricavata da: 1 e 2.

giovedì 1 aprile 2010

Il futuro in un caffè

Sul piattino c'è un cerchio interrotto, chiaro segno che c'è qualcosa di inconcluso. Guardando la tazzina invece si nota la mia fortissima determinazione. E ci sono tre persone: tre persone che mi guardano; una è più vecchia di me, un'altra più giovane. Ci sono poi anche persone vicine: persone vicine che però per qualche motivo mi sono lontane. E infine c'è lui, piccolo, ma ben marcato e inconfondibile: il simbolo del sesso.

Mah... E poi chi sono le tre persone? Chi è che mi sta spiando e perché? Devo indagare! O forse no, probabilmente la risposta già la so: sono i miei tre coinquilini che mi fissano perché sono invidiosi!
In ogni caso, grazie Lara, quantomeno ci siamo fatti delle belle risate!

P.S. Certo, io avrei preferito trovare l'"imponente vulcano bloccato da un tappo" di Audrey, o la "gigantesca cascata" di Damiano, quelli sì che sono poetici e misteriosi! Però... sì, insomma, certo che... effetivamente.... IO HO IL SIMBOLO DEL SESSO!