giovedì 24 dicembre 2009

È Natale

A chi lo ama e a chi fatica a sopportarlo,
A chi è in un luogo vicino e a chi è in un paese lontano lontano,
A chi è stressato e a chi inizia a rilassarsi,
A chi c'è sempre stato e a chi ci sarà,
A chi si cerca e a chi si è già trovato,
A tutti quelli a cui voglio bene e a tutti quelli a cui ne vorrò,

Un augurio di un Natale sereno e soprattutto felice.

La rose

"Tu deviens responsable pour toujours de ce que tu as apprivoisé. Tu es responsable de ta rose..."
Le Petit Prince

Citazione da un libro speciale per una persona davvero speciale.

martedì 22 dicembre 2009

Un vecchio cronista

Probabilmente lo sapete già, ché la notizia è di mercoledì scorso, ma lo voglio scrivere lo stesso: è morto Igor Man. È stato uno degli storici giornalisti de La Stampa, e quindi, dato che per lungo tempo a casa mia si prendeva proprio quel giornale, mi è capitato di leggere alcuni suoi articoli. L'opinione che mi ero fatto allora era indubbiamente positiva, e, leggendo i vari articoli commemorativi, quell'opinione non si è affatto affievolita.
Qua sotto vi segnalo tre articoli, due suoi e uno su di lui. Se avete qualche minuto, consiglio di dedicarvi alla loro lettura, a mio parere sono molto interessanti.

martedì 15 dicembre 2009

Un "ma" di troppo

Dopo i fatti di Milano di ieri sera, mi è venuta in mente una frase sull'antisemitismo pronunciata da Gad Lerner in una intervista di tanti anni fa. La frase diceva più o meno: "Io gli antisemiti li riconosco subito: sono quelli che vengono e mi dicono «Io non ho niente contro gli ebrei, ma...»".
Ammetto di aver detto quel "ma" qualche volta, in fondo criticare i vari governi di Israele si configurava spesso come una naturale continuazione. Poi però mi sono reso conto di non aver mai iniziato una frase con "non ho niente contro gli americani, ma Bush...", o "mi piacciono i russi, ma Putin..." e nemmeno con "Non è che ce l'ho con i palestinesi, ma Hamas...". Perché allora quella specificazione inutile che sembra voler estendere a tutti gli ebrei le decisioni del governo di Israele, quando sarebbe sbagliato estenderla anche solo a quelli che quei governi gli hanno votati? La risposta che mi sono dato è che centinaia di anni di antisemitismo sono difficili da cancellare e si insinuano in modo subdolo anche su chi, come me, si sente (sentiva) al riparo da questi problemi. Da allora cerco di fare molta attenzione a questi comportamenti sia nei riguardi degli ebrei (o altri popoli) sia nei riguardi di situazioni analoghe.

E ora arriviamo ai fatti di Milano, ossia all'aggressione di Tartaglia nei confronti di Berlusconi. La tentazione di dire "solidarietà a Berlusconi, ma..." è veramente tantissima e i possibili modi con cui riempire quei puntini di sospensione sarebbero infiniti, riecheggiano però ancora quelle parole di Lerner e tutto sommato mi dico che anche qua quel "ma" è inopportuno: "Solidarietà a Berlusconi" punto, full stop.

Oggi poi, dopo che tutti questi pensieri mi erano già passati per la testa ho trovato riproposto il concetto di Gad Lerner da parte di un altro grande (scrittore &) giornalista: Mario Calabresi, il direttore de La Stampa, nonché figlio del commissario Calabresi e autore del bellissimo "Spingendo la notte più in là". Il suo articolo Gli indignati a senso unico comincia proprio con "Ci sono momenti in cui bisognerebbe abolire due parole: ma e però". Sottoscrivo in toto tutto l'articolo e tutto sommato anche quello di Lucia Annunziata.

Detto della solidarietà a Berlusconi (e condannato il gesto), resta il disappunto per questo gesto insensato che già sta venendo strumentalizzato dai colonnelli del PdL e che non porterà altro che guai.

sabato 12 dicembre 2009

Privacy, bare & punteggi

Ci sono state un sacco di piccoli avvenimenti interessanti nei giorni scorsi. Eccone alcuni totalmente scorrelati.

Hanno cambiato i punteggi della Formula 1: non più
A=(10, 8, 6, 5, 4, 3, 2, 1, 0, 0),
ma
B=(25, 20, 15, 10, 8, 6, 5, 3, 2, 1).
Se moltiplicate B per 0.4 otterrete il punteggio (chiaramente equivalente a B)
B'=(10, 8, 6, 4, 3.2, 2.4, 2, 1.2, 0.8, 0.4).
Di conseguenza è palese che la frase della Gazzetta "Più punti di distacco tra il vincitore e il secondo classificato. Addirittura 10 di distacco tra il terzo e il vincitore" non ha alcun senso: la differenza tra le prime 3 posizioni è esattamente la stessa. Per il resto mi sembrano significative solo la perdita di valore del quarto posto e il fatto che vadano a punti 10 macchine anziché 8, cosa tutto sommato positiva: difficilmente avremo più case che terminano la stagione con 0 punti totali.
Per confronto, riporto i metodi di classifica che c'erano in F1 qualche anno fa (quello sì che premiava le vittorie!) e quello della MotoGP (moltiplicato per 0.4):
C=(10, 6, 4, 3, 2, 1, 0, 0, 0, 0),
D=(10, 8, 6.4 , 5.2, 4.4, 4, 3.6, 3.2, 2.8, 2.4, 2, 1.6, 1.2, 0.8, 0.4).

Ieri Facebook ha mandato a tutti gli utenti un messaggio avvisando che hanno cambiato automaticamente alcune impostazioni sulla Privacy del mio account e che se volevo potevo rimetterle come prima. Io ho prontamente rimesso tutto come prima (ossia, fondamentalmente tutto visibile solo agli amici), ma poi oggi riguardando le varie impostazioni ho scoperto che le cose ancora autorizzate erano un sacco. Il risultato è che il mio account e quello di molti altri sono stati in gran parte visibili a tutti per un giorno (e immagino che molti non ci faranno caso lasciando tutto com'è). Non che in questo caso sia un danno così grande, ma per altre persone (o anche per me se dovesse risucedere in momenti inopportuni) potrebbe benissimo esserlo stato. In ogni caso mi sembra che cambiare tutte le impostazioni in modo automatico sia una violazione della Privacy inaccettabile. La voglia di mandare Facebook a ramengo è stata tanta, per il momento resto fedele, ma non tollererò certo eventuali altri scherzi del genere.
P.S. Per gli utenti di Facebook: date un'occhiata a
-> Impostazioni sulla privacy -> Applicazioni e siti Web -> Cosa possono condividere su di te i tuoi amici|
e in generale a tutte le impostazioni sulla Privacy.

In occasione del primo anniversario della morte, hanno trafugato la bara (contenuto incluso) dell'ex presidente cipriota Papadoupolos (il suo ultimo mandato si è concluso meno di due anni fa). All'apparenza l'operazione è stata fatta da più persone piuttosto preparate e dotate di mezzi adeguati (per vari motivi l'operazione era piuttosto complessa), al contrario dei due disperati italiani che qualche hanno fa hanno avuto la geniale idea di "rapire" la salma di Enrico Cuccia commettendo una serie di stupidaggine incredibile una dopo l'altra. Qua e qua due vecchi articoli su quella vecchia storia, mentre su quella attuale vi terrò informati, avendo un coinquilino cipriota non mi sarà difficile.

giovedì 10 dicembre 2009

Domani sveglia alle 9.30, in teoria..

Ho un po' troppe cose per la testa in questi giorni, il risultato è piuttosto prevedibile: non riesco a prendere sonno...

Invece che girarmi e rigirarmi nel letto, sfrutto questo mio nuovo giocattolo e vi informo sulla mia ricerca di un bel concerto a cui andare nel mio prossimo soggiorno patavino. Al momento, ho dato un'occhiata ai tour dei seguenti:
  • Moni Ovadia,
  • Mercanti di Liquore,
  • Roberto Vecchioni,
  • Angelo Branduardi,
  • Francesco Guccini,
  • Francesco De Gregori,
  • Massimo Bubola,
  • Modena City Ramblers.
Gli unici due che hanno concerti in posti raggiungibili sono:
  • De Gregori a Lonigo (VI), il 18/12 (prezzo tra i 25 e i 45 Euro) e a Padova il 17/12 (anche se non sono così sicuro visto che in molti siti non risulta),
  • Modena City Ramblers a Ravenna il 27/12 (prezzo 10 Euro).
Qualcuno è interessato a questi o altri concerti o ha altre idee per concerti o attività varie nel periodo 17/12/'09 - 07/12/'10?

P.S. A me De Gregori come cantante piace parecchio, ma mi stanno anche parecchio antipatici certi suoi atteggiamenti, quindi non ho ancora deciso se mi va l'idea di dargli un sacco di soldi per un concerto....

lunedì 7 dicembre 2009

Ripensando a vecchie parole

Le Foibe non sono giustificabili, ma sono comprensibili". Questa frase è stata pronunciata molti anni fa dal mio professore di storia e filosifia e, per un lungo periodo, l'ho fatta
mia non essendomi mai informato dignitosamente sull'argomento. Ora però quella frase mi sembra decisamente troppo stretta per descrivere quelle stragi e soprattutto quarant'anni di oblio.

Innanzitutto, cosa sono le Foibe? Sono dei buchi nel terreno tipici della Venezia Giulia e della Dalmazia, ma il nome ormai rappresenta gli eccidi compiuti in quelle zone buttando italiani giù per quei buchi. Negli anni 1943-45, migliaia di italiani (e non solo) sono stati uccisi, i motivi sono i più disparati: si va dalla vendetta contro i "fascisti invasori", a quelli etnici e politici (furono giustiziati anche molti antifascisti).
Non mi metto a riassumere oltre, ma vi invito caldamente a leggere la relativa pagina su Wikipedia o comprarvi un libro. Il significato del post è dunque solo di spendere qualche secondo sulla "congiura del silenzio" (parole di Napolitano) che ha colpito questa strage. Per quarant'anni in Italia questi episodi sono stati minimizzati e spesso addirittura giustificati e la cosa più incredibile è che tuttora vengono quasi negate da croati e sloveni (questi ultimi hanno dovuto ammettere qualcosina per poter entrare nell'UE). Pensate che in sloveno e croato non è stato pubblicato nessuno (nessuno!) studio sull'argomento e in sloveno neppure libri, mentre l'unico libro pubblicato in Croazia è un libro di uno scrittore italiano, Giacomo Scotti, uno dei pochissimi che afferma la "primogenitura italiana" delle Foibe. (Ah, magari date pure una rapidissima occhiata alla pagina di Wikipedia sulle foibe in sloveno e in serbo-croato, esaustiva, no?).

Beh, come detto il piano era di dire qualcosa di più sull'ostracismo sulla questione tenuto da sloveni, croati (in qualche modo comprensibile), e soprattutto dagli italiani. Mi sono scontrato però con l'impossibilità di descrivere in modo dignitoso la questione, per cui vi rimando nuovamente a Wikipedia. Leggete, leggete, sono cose che bisogna sapere!

martedì 1 dicembre 2009

Brasile 1950

Sabato scorso stavo cercando di convincere la Giulia che venirmi a trovare in aereo è molto molto più comodo che venire in treno. L'impresa non è riuscita e lei è tuttora ancorata alla sua idea, ma in compenso mi è venuta in mente una vecchia storia che voglio condividere con chi ancora non la conosce.

Superga, 4 maggio 1949.
È uno di quei giorni in cui le nuvole riescono a vincere la sfida col sole: vento, temporale e nubi bassissime avvolgono la collina di Superga e la sua basilica. Nel frattempo, il Grande Torino si risveglia in terra portoghese dopo un'amichevole per celebrare Francisco Ferreira, il capitano del Benfica che a fine anno concluderà la carriera. È già tempo di tornare a Torino, ché ci sono le ultime 5 partite da disputare prima di poter festeggiare il quinto scudetto consecutivo. L'aereo decolla alle 9:40 da Benfica, fa scalo a Barcellona e riparte, avvicinandosi a grandi passi all'aeroporto di Torino-Aeritalia. Il piano di volo è chiaro e il pilota comunica alla torre di controllo: "Quota 2.000 metri. QDM su Pino, poi tagliamo su Superga". Qualcosa va storto ed è Superga a tagliare la strada all'aereo, il quale si vede sbucare d'improvviso il terrapieno della basilica. Lo schianto è inevitabile e chiude la storia del Grande Torino, forse la squadra più forte al mondo.

Napoli, 4 giugno 1950.
Il primo mondiale dopo la guerra è ogni giorno più vicino, il paese ospitante è il Brasile, l'unico paese disposto a candidarsi. L'Italia è ancora scossa dalla tragedia di Superga, che ha tolto alla Nazionale ben dieci undicesimi della formazione titolare, ma non per questo può perdersi in rimpianti: è pur sempre bicampione in carica e continua ad avere una delle squadre più forti. La voglia di prendere un aereo però difetta a molti, e così si decide per un viaggio in nave di 16 giorni da Napoli a Santos. La Sises è l'imbarcazione scelta e non è certo dotata di tutti i confort degli immensi Yacht che solcheranno il mare 50 anni dopo. Allenarsi è piuttosto complicato: spazio per correre ce n'è poco e i palloni che alla sera ritornano nelle due ceste sono ogni giorno di meno, ché recuperarli dall'acqua è impossibile. Dopo una settimana anche l'ultima palla viene portata via dalle onde e ai calciatori non resta che combattere la noia con qualche gioco improvvisato.

São Paulo, 25 giugno 1950.
Arrivati in Brasile, i calciatori italiani si preparano a fare la partita d'esordio. Il sorteggio è stato benevolo: l'Italia è nell'unico girone da 3 squadre con Paraguay e Svezia, che sarà la prima sfidante. L'unica squadra a passare al turno successivo è la vincitrice del girone. Per una decisione della federazione, gli svedesi non hanno portato calciatori professionisti ma solo dilettanti, l'Italia è dunque strafavorita. Il risultato però è sorprendente: gli italiani, con le energie prosciugate dal lungo viaggio e dall'inattività, perdono 3-2 e dicono già addio al mondiale. Tra Svezia e Paraguay finisce infatti 2-2, rendendo inutile la partita tra Italia e i sudamericani, vinta 2-0 dalla prima tra mille rimpianti. L'Italia torna dunque a casa a mani vuote, ritorno che avviene quasi per tutti in aereo: solo due giocatori scelgono di affrontare nuovamente il lungo viaggio in nave.

E mentre gli italiani tornano a casa e la nostra storia finisce, al Maracanã se ne apre un'altra: quella dell'epica finale tra Brasile e Uruguay, il disastro del Maracanã.

sabato 28 novembre 2009

pillole italiane

Dopo essermi trattenuto per ben 7 post, è giunto il momento di parlare male un po' dell'Italia. Eccovi 3 notizie tutte italiane che mi sono giunte negli ultimi giorni.
  1. Paolo Ruffini è stato sostituito da Antonio Di Bella alla direzione di Rai3 (con un solo voto contrario nel cda della Rai). Anche qua motivi sensati non ce ne sono: è praticamente l'unico canale con programmi di qualità e anche gli ascolti sotto la direzione Ruffini sono davvero ottimi. Pare sconti la difesa di Augias, Dandini, Fazio, Floris, Gabanelli & Lucarelli da una parte e l'essere teoricamente più vicino a Franceschini che a Bersani dall'altra. Chissà, magari un giorno la Rai riuscirà ad essere indipendente dalla politica..
  2. Storia un po' più vecchia, ma mi era passata di mente. Maurizio Sacconi è ministro della Salute, Enrica Giorgetti è direttore generale di Farmindustria. La notizia è semplice semplice ma ugualmente assurda: Sacconi e Giorgetti sono sposati. Un minuscolo conflitto di interessi, visto che il ministero della salute decide i prezzi dei farmaci, quali farmaci ritirare e se comprare o meno 48 milioni di dosi di vaccino anti AH1N1, mentre Farmindustria è l'associazione che promuove gli interessi delle industrie farmaceutiche.
  3. Ennesimo bastone tra le ruote messo dal Pdl (e non solo) alla vendita della RU486. Non si capisce minimamente in base a quali argomenti: se non vogliono l'aborto lo dicano e almeno agiscano con coerenza, altrimenti qual è il senso di bloccare un farmaco che in alcuni casi può ridurre sofferenze e possibili controindicazioni dell'aborto chirurgico? Finisco citando una frase letta su internet: "L'Udc contro la RU486: «Dal 1988 ha ucciso 29 persone». Quasi quanto i casi di soffocamento da Big Babol."
Piccole follie italiane, non ci facciamo mai mancare niente noi.

giovedì 26 novembre 2009

Bye bye DK!

Il mio fratello accademico Duc Khiem (nella foto in basso a sinistra, in occasione dei festeggiamenti post Viva) fra poche ore prenderà un aereo che lo porterà a Montreal per un Post-Doc biennale.
Si sente sempre la mancanza degli amici che partono, ma se poi a partire è uno dei cinque compagni d'ufficio, la cosa diventa ancora più triste. Sicuramente sentiremo la mancanza dei suoi consigli su tutti i possibili modi per risparmiare qualche Penny, della sua conoscenza di ogni possibile dettaglio di Star Trek, della sua totale ignoranza di qualsiasi cosa sul calcio (compreso che si gioca in 11..) e anche del suo ricordarci che se ci pagano è perché una volta ogni tanto dobbiamo studiare qualche minuto.

Arrivederci e in bocca al lupo DK, e divertiti a decifrare il messaggio con i Babelfish.

lunedì 23 novembre 2009

The grass is always greener...

Eccovi le vignette che ho fatto per il 2 minute talk di domani, quello di cui parlavo in questo post. Se non riuscite a leggere le vignette cliccateci sopra!







L'ultima slide l'ho scritta direttamente su Beamer (una sorta di Power Point per Latex) e c'è semplicemente una foto stilizzata dei Blues Brothers con la scritta
"Can you help Jake finding what is wrong in his reasoning?"

Acquisti musicali

Giovedì scorso ho fatto un giretto per il centro di Bristol, con l'idea di comprarmi un accordatore per la chitarra, con grossa sorpresa ho scoperto che ne avevano solo un tipo da ben 20 sterline! Peggio per loro, l'ho acquistato da Amazon a 14 (lo so, avrei potuto spendere molto meno..).
Il mio giro però non è stato totalmente infruttuoso, ho comprato infatti 3 plettri (il mio primo mi è durato poche ore..) e ben 6 cd. Ho appena finito di ascoltarli tutti, ecco qualche pensiero in proposito.
  1. Rem--In Time: The Best of R.E.M. 1988-2003 (2003, mio primo cd dei Rem). Sinceramente mi aspettavo meglio, certo alcune canzoni sono carine (Losing my religion, Imagination of life, Daysleeper, At my most beautiful, Nightswimming..) e una è un capolavoro (Everybody Hurts, specie nella versione dei Corrs), però ci sono anche parecchie canzoni che non mi dicono niente. Sinceramente dai Rem mi aspettavo un po' di più.
  2. Van Morrison--Keep it simple (2008, mio sesto cd di Van Morrison). Di questo non avevo grosse aspettative, è l'ultimo disco di Van Morrison, che ormai ha perso lo smalto diAstral Weeks e Moondance (due capolavori assoluti) e forse anche di The Healing Game(1997), il suo disco più recente che ho, nuovo acquisto escluso. Il cd è esattamente come me lo aspettavo, non un capolavoro ma molto piacevole da ascoltare, con le sue atmosfere un po' soul, un po' jazz, un po' Rhythm and Blues ed un po' gli altri mille generi che Van Morrison fonde insieme.
  3. Neil Young--On the Beach (1974, mio secondo cd di Neil Young, poi in realtà ho anche un suo cd con Crosby, Stills & Nash). Bel cd, manca una canzone che spicchi sulle altre e le i pezzi sono tutti abbastanza simili, ma nel complesso è a un livello superiore di quello di Van Morrison. La voce di Neul Young vale da sola l'acquisto, se non la conoscete vi consiglio di partire da questa canzone.
  4. Neil Diamond--The Best of (2008, mio primo cd suo). Non conoscevo minimamente Neil Diamond, quindi il cd l'ho preso assolutamente a caso, spinto dal prezzo irrisorio. Diciamo che si fa ascoltare, non è spiacevole e come sottofondo può anche andare bene. Niente più di questo però.
  5. The Velvet Underground--The Velvet Underground: Words and Music of Lou Reed (1989, mio primo cd loro). Anche questo praticamente a caso, visto che conoscevo solo un paio di canzoni. Tutto sommato non mi dispiace, anche se non è decisamente il mio genere. Riconosco comunque che la qualità è piuttosto alta, e d'altra parte Rolling Stones non regala la posizione numero 19 tra i migliori artisti di tutti i tempi a un gruppo qualunque. Mhm, in realtà, forse mi sto sbagliando, devono proprio spiegarmi che ci fanno Chuck Berry, James Brown e Little Richard tra i primi 10....
  6. Roger Waters--The Wall-Live in Berlin (1990, altri cd di Roger Waters non ne ho, ma ne ho parecchi dei Pink Floyd). È il cd tratto dal concerto fatto a Berlino in occasione del primo anniversario della caduta del muro. Similmente ai Pavarotti & Friends, le canzoni sono cantate da Roger Waters con un sacco di guest star, quali Van Morrison, Cindy Lauper, Joni Mitchell e molti altri. La voce di Waters non è più quella di una volta e il cd ne risente un po'. Meglio dunque ascoltare le canzoni interpretate dagli ospiti, che regalano delle rivisitazioni piuttosto interessanti tra le quali spicca l'immensa Confortably Numb di Van Morrison, una delle mie canzoni preferite in assoluto (questa versione in particolare).
Naturalmente se volete qualche parola in più su qualche cd o se avete qualcosa da dire/consigliare su questi o altri artisti, beh, fatevi avanti!

venerdì 20 novembre 2009

AAA giornalisti italiani cercasi

I testi di Wikipedia sono rilasciti con licenza CC-BY-SA (e solitamente anche GFDL), in pratica, si possono tranquillamente copiare, modificare e riutilizzare anche per scopi commerciali. In compenso c'è una condizione che bisogna rispettare: l'obbligo di citare gli autori, ed il modo più semplice per farlo è mettere un collegamento alla pagina di Wikipedia relativa (gli autori si trovano nella cronologia della pagina).
Perché dico tutto questo? Semplice, perché i vari quotidiani se ne strafregano di questa condizione e copiano in modo spudorato da Wikipedia senza dichiararlo. Un esempio lampante viene da uno degli ultimi articoli del Corriere, quello su Emanuela Orlandi che è in molte parti copiato dalla relativa pagina di Wikipedia (e anche malamente visto che si sono dimenticati di cancellare il "[4]" che su Wikipedia puntava a una nota).
Ora, questo ha due problemi: il primo, il più ovvio, è che stanno allegramente infrangendo il copyright attirbuendosi un lavoro altrui. Il secondo, secondo me più grave, è che si basano totalmente su Wikipedia, che per quanto utilissima, è pur sempre una fonte che bisogna usare con estrema cautela. Infatti su Wikipedia, ognuno è libero di fare modifiche e, se l'ultima modifica fosse stata quella di un buontempone, avrebbero pubblicato semplicemente sciocchezze (cosa tutt'altro che improbabile visto che è già successa, prima o poi mi metterò a cercare il link).
Mi chiedo allora: possibile che anche il più importante giornale italiano sia di serietà molto discutibile? Dove andremo a finire?

martedì 17 novembre 2009

L'erba del vicino è sempre più verde

Navigando un po' in internet, ho finalmente trovato un problemino che mi sembra adatto alla situazione. Eccolo.

Oggi è il mio giorno fortunato, mi ha fermato una ragazza dicendo che la mia bellezza le ha ridato il sorriso, per cui vuole regalarmi dei soldi. Per stabilire la cifra però ha utilizzato un metodo piuttosto bizzarro: ha scelto a caso una numero e, senza dirmelo, ha messo tanti Euro quant'era il numero scelto dentro una busta e il doppio dei soldi in un'altra. Ha quindi mescolato le due buste e me ne ha fatto scegliere una. La busta che ho scelto conteneva la bellezza di 50 Euro e per comodità la chiamaremo busta A.
A questo punto arriva il difficile, perché la ragazza, senza vedere quale avevo pescato, mi ha chiesto se volevo cambiare la busta. Mhm... vediamo... se cambio la busta, nel 50% dei casi vincerò 25 Euro e nel 50% vincerò 100 Euro, per cui in media dovrei vincere 62.50 Euro. Ehi, 62.50 è maggiore di 50 mi sa proprio che mi conviene cambiare e prendere la busta B!
No, un attimo, aspetta, ma se all'inizio avessi scelto la busta B lo stesso ragionamento mi avrebbe spinto a cambiarla per la A! Com'è possibile che qualunque busta io scelga, l'altra è sempre migliore? Mhm, è proprio vero, l'erba del vicino è sempre più verde!

Allora, che dite, è sufficientemente carino? A me sembra proprio di sì, la fregatura nel ragionamento non è affatto immediata, voi l'avete capita?

Nella mia ricerca ho trovato altri 3 problemi interessanti (anche se in realtà li consocevo già tutti, come d'altra parte quello qua sopra). Uno è molto stupido matematicamente parlando e potete leggerlo qua, un altro è sulle sorprendenti proprietà della media, l'ultimo è solo un giochino, ma non ho trovato pagine su internet che ne parlino, per cui me lo tengo buono per la prossima volta.

2-minute-talk event

Amy, la mia sorella accademica (cioè l'altra dottoranda della mia supervisor Nina Snaith), sta organizzando un particolare evento al dipartimento di matematica: un seminario in cui ogni speaker parla per 2 minuti di un problema che ritiene interessante.
Nina mi ha caldamente invitato a partecipare, per cui entro qualche giorno devo tirar fuori qualcosa di cui parlare. Io ho spesso cose di matematica per la testa, ma stranamente in questi giorni non mi è venuto in mente granché. Le idee, al momento, sono queste:
* Nel mio ufficio gira un foglio (eccolo) con dei problemini di Ben Green, potrei parlare di uno di quelli. La fregatura è che quegli esercizi un po' tutti li hanno almeno guardati, per cui scarterei quest'ipotesi.
* Il primo teorema che ho visto all'università che mi ha veramente colpito è stato quello che afferma che per calcolare l'area di un parallelepipedo basta calcolare il modulo del determinante delle coordinate dei vertici. Sorprendente, no? Anche questo però lo scarterei: lo conoscono tutti, è lunghetto da spiegare e se spiegato male (cosa abbastanza probabile usando solo 2 minuti) perde la sua magia.

Altre idee al momento non me ne vengono in mente, ma, se avete suggerimenti, è il momento di tirarli fuori!

Nuova avventura

A forza di vedere nuovi blog, mi è venuta la voglia di uniformarmi alla massa e scrivere qualcosa. L'idea sarebbe di scrivere semplicemente quello che mi passa per la testa: matematica, musica, amici e quant'altro, cercando sempre di rendere i post interessanti per tutti.
Prudenzialmente evito di dare questo indirizzo in giro, ma chissà, forse con un po' di intuito qualcuno riuscirà a scovarlo...

Ah, se vi state chiedendo cos'è la canzone qua sotto, beh è semplicemente la canzone che sto ascoltando mentre pubblico questo post, che un po' di musica ci vuole sempre! Le stelline invece sono il voto alla canzone (minimo 1 massimo 5) che ho messo tempo fa su iTunes.