Per prima cosa c'è da dire che sto iniziando ad abituarmi a queste toccate e fuga, ormai riesco a godermi ogni singolo giorno, senza preoccuparmi di consumarli troppo in fretta. E poi, tutto sommato, per una volta ho anche voglia di tornare a Bristol. Non che non mi dispiaccia dover salutare gli amici padovani (e non), ma sento di aver fatto tutto quel che dovevo fare. E poi c'è il lavoro che chiama, il mio relatore americano dovrebbe essere arrivato oggi e sento il dovere e persino la voglia di mettermi a lavorare.
Anche coi Dottor Clown è subentrata una certa abitudine. Mercoledì scorso sono tornato a fare servizio dopo circa 6 mesi, ma al contrario delle volte precedenti, non mi sono sentito iper-agitato per la lunga pausa. Non so se sia una cosa totalmente positiva: senza agitazione si riduce anche l'impulso a migliorarsi, ma d'altra parte non avrei potuto andare avanti a lungo con tutta l'agitazione che avevo in passato.. Ah, ovviamente c'è una persona in particolare da ringraziare per questo: grazie Angela-Graffetta, senza di te, quasi sicuramente avrei mollato da un pezzo. E sono molto contento che la nostra coppia in corsia continui ad essere molto rodata, così diventa tutto enormemente più facile!
Giovedì invece non ho fatto niente di eclatante, ed anche questa è una notizia molto positiva, perché nei piani iniziali c'era la gita in montagna con Giulia e Daniela, che per fortuna non si è fatta. L'idea di partire a casaccio, senza aver ben presente dove dormire, non era proprio geniale, e la forte nevicata montana e la gelata successiva hanno reso evidente che eravamo dei pazzi anche solo a pensarci (questo vuole essere un messaggio in codice per Daniela: non fidarti troppo di me e la Giulia!).
Nel frattempo i bambini dormono, finalmente.
Tornato a Padova cena con i Medici (non quelli del vecchio post!) e poi film: bella serata, meno devastante del solito, nonostante Davide avesse cercato di ucciderci facendoci mangiare anche la sua parte di pollo fritto, sempre il solito schizzinoso... Molto bello anche il film, "Una notte da leoni" (The hangover), di cui ho già parlato a molti.
Domenica Pasqua in famiglia, a casa di mio nonno con zii e cugini vari. Non so da dove venga il detto "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi", ma direi che non l'ho mai rispettato. O forse sì, ché le mie cuginette le vedo sempre molto raramente, ma altrettanto volentieri. E, in realtà, lo stesso discorso vale anche gli altri parenti assortiti.
L'aereo sta per arrivare, i bambini hanno ripreso a piangere in modo ancora più chiassoso, ed io devo chiudere il portatile.

Torniamo al racconto, Pasquetta a casa De Rossi. Qua ci sta davvero un grandissimo ringraziamento alla Giulia TP, che, nonostante non morisse dalla voglia, ha accettato l'autoinvito di Paolo (e mio), risolvendoci parecchi problemi. Piccola nota per i lettori: per chi ancora non lo sapesse, avere tanta gente in casa non è esattamente rilassante; anche senza organizzare cose in grande, bisogna continuamente correre su e giù a prendere qualsiasi piccola cosa. Tutto questo per ribadire il mega ringraziamento alla Giulia, e al principe consorte, naturalmente.
La giornata in ogni caso è stata davvero ottima, con lungo pranzo pieno di allegria. Dopo camminata verso la nuova casetta di Giulia e Andrea, e qua i grazie vengono sostituiti dai complimenti: davvero bella la casa, e altrettanto bella l'idea. L'unico problemino è che ricorda a noi scapestrati che stiamo diventando grandi anche noi. Se avremo bisogno di uno psicologo per superare la cosa, sappiate che vi spediremo in conto.
Dopo la passeggiata è venuto il tempo di scopone e Tabù. Nel secondo i maschi hanno dato prova di generosità, lasciando l'illusione della superiorità alle donzelle, mentre nella prima Andrea ha deciso che quando troppo è troppo: nonostante l'aiuto di Paolo, la Giulia ha dovuto ammettere che con me ed Andrea non c'è partita! Che nostalgia, comunque. Una volta giocavamo una decina di partite di scopone al giorno, questa invece per me era la prima dopo oltre un anno.
Infine grazie anche ai miei due ospiti mattutini e serali: la pastiera era ottima (come il liquore al cioccolato, d'altra parte) e il tè in compagnia è stato molto piacevole.
Prima di concludere, un ringraziamento anche a tutti quelli che hanno condiviso tutti gli altri momenti non raccontati in queste righe: i pranzi in Forcellini/via Lazzarini, il Cubano, i caffè, le passeggiate, il ping pong, la scherma e quant'altro.
Insomma, grazie davvero a tutti; mi avete dato una ricarica ampiamente sufficiente a proseguire nella mia invasione dell'Inghilterra.
Sono arrivato a casa, finalmente. Cotto.
P.S. Per chi volesse, son sicuro che la Giulia TP ha ancora 5-6 camion di pasta da offrire! :P
P.P.S. Grazie Zumbo (e l'ignoto fotografo) per la foto!
4 commenti:
proprio un bel ritorno Pasquale :)
io stavo per ringraziarti per il cellulare che mi volevi regalare...ma generosamente ho rifiutato ;)
Ci rifaremo la prossima volta! Comunque era una vita anch'io che non giocavo a scopone.. Alla prossima Sandro!!
@Damiano.. Eh, mi era già passato di mente del cellulare! Decisamente mi hai salvato da un ritorno molto nervoso!
@Paolo. Ma finché giochi con la Giulia, con me e Andrea non avrai scampo!
che nostalgia di Padova e di tutta la vita a Padova, leggendoti.
Non era lungo, scorreva bene, con la giusta malinconia, la giusta densita'.
Buona permanenza inglese Sandro.
abbraccio
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