giovedì 8 aprile 2010

Pensieri controvento

Stavolta le condizioni per studiare non ci sono proprio: quello che dovrei leggere è piuttosto complicato e il sonno e le urla dei due piccolissimi bambini nella fila dietro non aiutano. Di dormire poi non se ne parla, ché i bambini oltre a gridare si trastullano anche prendendo a calci il mio sedile. Libri da leggere non ne ho portati, e giochini per computer non ne ho. Quindi perché non spendere questo volo nella scrittura di un mini bilancio/racconto di questo mio sesto ritorno patavino? Già, perché no? Cominciamo.

Per prima cosa c'è da dire che sto iniziando ad abituarmi a queste toccate e fuga, ormai riesco a godermi ogni singolo giorno, senza preoccuparmi di consumarli troppo in fretta. E poi, tutto sommato, per una volta ho anche voglia di tornare a Bristol. Non che non mi dispiaccia dover salutare gli amici padovani (e non), ma sento di aver fatto tutto quel che dovevo fare. E poi c'è il lavoro che chiama, il mio relatore americano dovrebbe essere arrivato oggi e sento il dovere e persino la voglia di mettermi a lavorare.

Anche coi Dottor Clown è subentrata una certa abitudine. Mercoledì scorso sono tornato a fare servizio dopo circa 6 mesi, ma al contrario delle volte precedenti, non mi sono sentito iper-agitato per la lunga pausa. Non so se sia una cosa totalmente positiva: senza agitazione si riduce anche l'impulso a migliorarsi, ma d'altra parte non avrei potuto andare avanti a lungo con tutta l'agitazione che avevo in passato.. Ah, ovviamente c'è una persona in particolare da ringraziare per questo: grazie Angela-Graffetta, senza di te, quasi sicuramente avrei mollato da un pezzo. E sono molto contento che la nostra coppia in corsia continui ad essere molto rodata, così diventa tutto enormemente più facile!

Giovedì invece non ho fatto niente di eclatante, ed anche questa è una notizia molto positiva, perché nei piani iniziali c'era la gita in montagna con Giulia e Daniela, che per fortuna non si è fatta. L'idea di partire a casaccio, senza aver ben presente dove dormire, non era proprio geniale, e la forte nevicata montana e la gelata successiva hanno reso evidente che eravamo dei pazzi anche solo a pensarci (questo vuole essere un messaggio in codice per Daniela: non fidarti troppo di me e la Giulia!).

Nel frattempo i bambini dormono, finalmente.

Venerdì e sabato invece sono stati occupati dall'evoluzione della vacanza montanara: la pedalata da Pergine a Bassano (o quasi). Ottima scelta (brava Giulia, e, soprattutto, grazie!), il paesaggio era fantastico, il tempo altrettanto, la pista fattibilissima, praticamente sempre in leggera discesa, e molto bello anche l'ostello di Bassano. Ottimi anche i compagni di viaggio, quindi un grazie va anche a Daniela e a Paolo detto Roberto, e grazie anche alla nostra guida notturna, che è indubbiamente un personaggio, però un personaggio molto simpatico! Ah, ovviamente non può mancare un ringraziamento speciale a Daniela, mia fedele compagna nell'assalto al treno. Alla fine l'assalto è riuscito, ma abbiamo provato in tutti i modi a perdere anche il secondo treno... Ah, dimenticavo, "cazzo cazzo"!

Tornato a Padova cena con i Medici (non quelli del vecchio post!) e poi film: bella serata, meno devastante del solito, nonostante Davide avesse cercato di ucciderci facendoci mangiare anche la sua parte di pollo fritto, sempre il solito schizzinoso... Molto bello anche il film, "Una notte da leoni" (The hangover), di cui ho già parlato a molti.

Domenica Pasqua in famiglia, a casa di mio nonno con zii e cugini vari. Non so da dove venga il detto "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi", ma direi che non l'ho mai rispettato. O forse sì, ché le mie cuginette le vedo sempre molto raramente, ma altrettanto volentieri. E, in realtà, lo stesso discorso vale anche gli altri parenti assortiti.

L'aereo sta per arrivare, i bambini hanno ripreso a piangere in modo ancora più chiassoso, ed io devo chiudere il portatile.

Rieccomi, con una brutta notizia: l'aereo è arrivato 15 minuti in ritardo (rendendo tristemente ironica la musichetta suonata all'atterraggio con cui la Ryanair celebrava la sua puntualità). In sé quei pochi minuti non cambierebbero molto, in realtà però la cosa fa una bella differenza: il pullman per la città mi è appena sfrecciato davanti. Era l'ultimo di quelli che passano ogni 20 minuti. Il prossimo, l'ultimo, è tra un'ora, alle 00.50. Poi mi aspetta una mezz'oretta di passeggiata, arriverò a casa sulle 2.

Torniamo al racconto, Pasquetta a casa De Rossi. Qua ci sta davvero un grandissimo ringraziamento alla Giulia TP, che, nonostante non morisse dalla voglia, ha accettato l'autoinvito di Paolo (e mio), risolvendoci parecchi problemi. Piccola nota per i lettori: per chi ancora non lo sapesse, avere tanta gente in casa non è esattamente rilassante; anche senza organizzare cose in grande, bisogna continuamente correre su e giù a prendere qualsiasi piccola cosa. Tutto questo per ribadire il mega ringraziamento alla Giulia, e al principe consorte, naturalmente.
La giornata in ogni caso è stata davvero ottima, con lungo pranzo pieno di allegria. Dopo camminata verso la nuova casetta di Giulia e Andrea, e qua i grazie vengono sostituiti dai complimenti: davvero bella la casa, e altrettanto bella l'idea. L'unico problemino è che ricorda a noi scapestrati che stiamo diventando grandi anche noi. Se avremo bisogno di uno psicologo per superare la cosa, sappiate che vi spediremo in conto.
Dopo la passeggiata è venuto il tempo di scopone e Tabù. Nel secondo i maschi hanno dato prova di generosità, lasciando l'illusione della superiorità alle donzelle, mentre nella prima Andrea ha deciso che quando troppo è troppo: nonostante l'aiuto di Paolo, la Giulia ha dovuto ammettere che con me ed Andrea non c'è partita! Che nostalgia, comunque. Una volta giocavamo una decina di partite di scopone al giorno, questa invece per me era la prima dopo oltre un anno.
Infine grazie anche ai miei due ospiti mattutini e serali: la pastiera era ottima (come il liquore al cioccolato, d'altra parte) e il tè in compagnia è stato molto piacevole.

Prima di concludere, un ringraziamento anche a tutti quelli che hanno condiviso tutti gli altri momenti non raccontati in queste righe: i pranzi in Forcellini/via Lazzarini, il Cubano, i caffè, le passeggiate, il ping pong, la scherma e quant'altro.
Insomma, grazie davvero a tutti; mi avete dato una ricarica ampiamente sufficiente a proseguire nella mia invasione dell'Inghilterra.

Sono arrivato a casa, finalmente. Cotto.

P.S. Per chi volesse, son sicuro che la Giulia TP ha ancora 5-6 camion di pasta da offrire! :P
P.P.S. Grazie Zumbo (e l'ignoto fotografo) per la foto!

4 commenti:

Damiano ha detto...

proprio un bel ritorno Pasquale :)

io stavo per ringraziarti per il cellulare che mi volevi regalare...ma generosamente ho rifiutato ;)

Paolo ha detto...

Ci rifaremo la prossima volta! Comunque era una vita anch'io che non giocavo a scopone.. Alla prossima Sandro!!

Sandro ha detto...

@Damiano.. Eh, mi era già passato di mente del cellulare! Decisamente mi hai salvato da un ritorno molto nervoso!

@Paolo. Ma finché giochi con la Giulia, con me e Andrea non avrai scampo!

Anonimo ha detto...

che nostalgia di Padova e di tutta la vita a Padova, leggendoti.
Non era lungo, scorreva bene, con la giusta malinconia, la giusta densita'.
Buona permanenza inglese Sandro.
abbraccio