giovedì 22 aprile 2010

Fabrizio De André/1

Massimo Bubola - Hotel Supramonte

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte e falsa di giorno
poi accuse scuse e accuse senza un ritorno
e ora viaggi scrivi vivi o sei perduta
col tuo ordine discreto dentro al cuore
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da piangere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stagione senza farci del male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.

E ora siedo ai bordi del letto che aveva il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura tu ridammi la mano
cosa importa se sono braccato se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno immenso di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.

Questo è il testo della versione di Hotel Supramonte contenuta nel cd "Le Canzoni Più Belle Scritte Con Fabrizio De Andrè" di Massimo Bubola. Rispetto alla versione di De Andrè sono presenti alcune differenze; non sono molte e sembrano marginali, ma vi assicuro che, dopo averla ascoltata (almeno) 185 volte negli ultimi 2 anni e mezzo (nonché cantata e suonata qualche altro centinaio), queste differenze le noti subito. Quelle segnate in grassetto qua sopra sono solo quelle principali, poi ce n'è qualche altra totalmente ininfluente, tipo "ma" che spariscono, "e" che compaiono e cose simili.

Prima domanda: le differenze sono migliorative o peggiorative? Mah, direi peggiorative, ma sicuramente influisce anche la mia abitudine ad ascoltare l'altra versione, comunque, guardandole una per una, abbiamo:
  • scrivi al posto di ridi,
  • piangere al posto di perdere,
  • stagione al posto di stazione,
  • ai bordi del letto che aveva il tuo nome al posto di sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome,
  • braccato al posto di caduto,
  • immenso per di incerto,
  • e infine, nell'ultimo verso, De Andrè sostituisce amore con cuore.
L'unico che davvero mi disturba è il cambiamento nel verso che dà il nome a questo blog:
«perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole»,
converrete anche voi che con incerto è molto meglio, no?

Ma eccoci giunti alla domanda numero due: dove voglio arrivare? Con calma, prima fatemi dire un'altra cosa: in realtà non è Bubola che modifica la versione di De Andrè, ma il contrario. La storia della canzone, raccontata da Bubola, è questa:

«Alla sera andammo in un albergo chiamato Miralago, dove feci amicizia con il proprietario, che aveva, proprio sotto l’hotel, un piccolo night. Mi disse: «Perché non torni da queste parti in inverno? Suoni qualche canzone con la chitarra la sera, per un’oretta. In cambio ti posso dare vitto e alloggio per due persone, lo ski-pass e qualcosa per le piccole spese». Mi sembrava una buona proposta e accettai. Con me venne la mia fidanzata di allora. Era un rapporto un po’ turbinoso e si litigava per poco. Qualche tempo prima di partire per il militare, abbozzai la canzone. “Hotel Miralago” non mi piaceva come titolo, lo cambiai in Miramonti perché suonava meglio. Era l’inverno del 1978. La feci ascoltare a Fabrizio nel giugno del 1980, quando ci incontrammo a militare concluso. Mi disse: «La canzone è affascinante, perché non ci lavoriamo un po’?» «In che modo?» domandai io. «Incrociamo i nostri ricordi, come due pittori che lavorano alla stessa parete». E fu così. [...] E’ inevitabile che, essendo Fabrizio il cantante ed essendo molto forte e conosciuta la storia del suo sequestro, tutti l’abbiano vista e interpretata in quella direzione. Non solo: inserita nel contesto di un rapimento, assume una drammaticità e uno struggimento particolari, ma nel tempo, credo, tornerà a essere, per chi non ha conosciuto le vicende, una pura canzone d’un amore vissuto.»

Ho cercato a lungo la versione originale, ma trovarla su internet è un'impresa disperata (tempo fa ho anche scritto una mail al sito di Bubola, mail restata senza risposta), ho letto però che le differenze dalla versione più nota sono davvero pochissime e potrebbe anche essere che la versione originale sia proprio quella riportata qua sopra, con in aggiunta l'ovvia sostituzione di "Hotel Supramonte" con "Hotel Miramonti". Se così fosse, direi che il testo andrebbe attribuito soprattutto a Bubola, con buona pace del "giorno incerto di nuvole e sole".

Comunque, dicevamo: dove voglio arrivare? Segreto.... È un discorso lungo che non riuscirei sicuramente a finire oggi, per cui preparatevi a un altro post sull'argomento e nel frattempo aiutatemi nella ricerca del testo originale!

4 commenti:

Damiano ha detto...

ma tu....?!?

Sandro ha detto...

ma io?

(E ricordati che sei già al seconda domanda sul Filò che non mi rispondi! :P)

Damiano ha detto...

Filò, bene, grazie, ma, ho, fatto, cadere, troppe, palline!

risposto :)

ma tu hai tutto questo tempo per metterti a fare ricerche se canzoni?? ...il solito super informatissimo :)

è arrivata la primavera a nche a Bristol?

ciao

Sandro ha detto...

Ma a Bristol è stato alquanto strano: da quando son tornato son stati 16-17 giorni di bel tempo consecutivo, un record! Poi una giornata nuvolosa e oggi ancora bel tempo, sembra che il periodo perfetto sia passato, ma qualche bella giornata tra le prossime dovrebbe esserci. Poi non è che faccia caldissimo, anzi, ma non posso certo lamentarmi!

Quanto alle canzoni, beh.. questa è una tra le mie preferite, dà il nome al blog, ovvio che devo coccolarmela un po'!

P.S. Entro 2-3 giorni concludo l'articolo!